FOUR LINES

We got stuck in the traffic for something like one hour. And the minute we got off the car started raining.

 Deluge, seriously. So we got to the exposition all wet and timid, not it the right mood for having people around us. Not in the mood for anything that wasn't a cup of hot tea watching desperate housewives on the tv, actually. Then suddenly, once we stepped in the store where the expo was, all the negativity dropped off our backs. 

The place is cool and relaxed, and so was the people there. We felt cosiness all around us, while we were taking a look at the pictures on the wall. The photos were interesting, mostly because they were capturing several different ideas keeping the sense of being part of a bigger reality. It was a story, but no words were involved.
We got to Elena Vaninetti, one of the four photographers (the girl with the denim jacket):

"We chose each other on Flickr, because of our styles.
We spent months organizing the trip, defining stages and working contacts, until we jumped on a car, driving towards Denmark-Norway-Sweden, intrigued by the idea of northern atmospheres and open, wide spaces.
On the road, with polaroids as a travel journal, picturing people and landscapes.

Photos about us, about places and strangers we met.

We were often hosted by photographers. There was this one guy I was impressed about, Johan, in Sweden.

{Joahn never looks into our eyes while he talks. But he talks a lot, so fast, while he takes us at “the hotel”, where with his classmates he’s preparing an amazing photography exhibition. - from the Four Line blog}


I believe we left him kinds shocked with our italian behaviour. I mean, eight in the morning he was all ready steady go while we were still trying to get up from bed.

Norway, Lofoten Islands, never ending sunlight. There was no dawn, no darkness, just sunlight. All day, all night. We had to hang blankets as if they were curtains. A nightmare.

And we lost three cameras. One felt in the water, we grabbed it immediately, but it was too late. One died of a sudden. The other one is somewhere, in the woods. Forgotten on the car roof, we realized the loss while still driving. Andrea spent the night looking for it, alone, with no results.

{Here I am, smiling, knowing that what I came here for, what I couldn't find, will be left in this paradise. - from the Four Line blog}


Back in Italy, I almost got hit by a car. Five times. In twentyfour days I got used to the fact cars stop before crosswalks."

Here the complete blog - Four Lines

The photos are exposed from 29 april to 26 may at Coffee.N.Televisiøn.

in Italian and more photo after the jump

Siamo rimasti imbottigliati nel traffico per qualcosa come un'ora. E nell'esatto momento in cui siamo scesi dalla macchina ha iniziato a piovere. Diluvio, seriamente. 

All'esposizione ci siamo arrivati bagnati, di quell'umore da voglio-solo-guardare-un-reality-show-e-mangiare-cioccolato-davanti-alla-tv. Poco socievoli, diciamo.

Eppure, nel momento in cui siamo entrati nello store, la negatività che avevamo addosso si è dileguata. 

L'atmosfera era rilassata e accogliente mentre davamo un occhio alle foto esposte. Interessanti, peraltro.

Probabilmente perchè pur toccando diversi tasti, dal nudo al paesaggio al ritratto, riuscivano a dare un forte senso di coesione. Di storia senza parole scritte. 

Abbiamo parlato con Elena Vaninetti, una dei quattro fotografi:

"Ci siamo scelti su Flickr. Per i nostri diversi stili, per come fossero diversi e compatibili. Abbiamo passato mesi a preparare la cosa, definendo mete e contattando persone, fino a che non siamo saliti su una macchina, in partenza, Danimarca-Norvegia-Svezia, intrigati dall'idea delle atmosfere nordiche e dei loro ampi spazi.

Una sorta di on-the-road, le polaroid come diario di viaggio, documentando paesaggi e persone. 

Foto che parlano di noi, dei luoghi, della gente conosciuta.

Siamo stati ospitati spesso da altri fotografi, contattati in precedenza. Di questi, una delle persone che mi ha colpito di più è stato Johan, in Svezia.

{Joahn non ci guarda mai negli occhi quando ci parla. Ma parla tantissimo, velocissimo, mentre ci porta “all’hotel”, dove insieme ai suoi compagni di corso sta allestendo un’esposizione fotografica meravigliosa. - dal blog di Four Lines}

Credo sia rimasto un po sconvolto da come "italiani" eravamo noi. Voglio dire, lui alle otto di mattina era già  lavato e vestito, pronto per la giornata, e noi ancora avevamo solo un piede fuori dal letto. 

In Norvegia, sulle isole Lofoten ci siamo trovati nella totale assenza di buio. Viene chiamato sole di mezzanotte, e noi per riuscire a dormire abbiamo dovuto appendere coperte alle finestre. Un incubo.

E abbiamo perso tre macchine fotografiche durante il viaggio. Una è caduta in acqua, e anche se siamo riusciti a riprenderla non dava più segni di vita. Una si è lasciata andare di punto in bianco. L'altra ce la siamo dimenticati sul tetto dell'auto, nei boschi.

Andrea è tornato di notte a cercarla, invano.

{Ecco quindi che sorrido al pensiero che ciò che sono venuto a cercare, e che non ho trovato, rimarrà in questo paradiso. - dal blog di Four Lines}

Quando sono tornata in Italia ho rischiato di essere investita qualcosa come cinque volte. In ventiquattro giorni mi ero abituata al fatto che le macchine si fermassero alle strisce pedonali."

Qui trovate il blog completo che li ha accompagnati - Four Lines
Le foto sono esposte dal 29 aprile al 26 maggio presso il Coffee.N.Televisiøn